20 Settembre 2009 – Cop di Breguzzo

Dal parcheggio della diga di Bissina m.1700, si prosegue per la strada che costeggia la diga, arrivati alla fine della diga, si attraversa il ponticello a dx e si prende il sentiero n° 223, si sale per la valle Cop di Breguzzo, dapprima su sentiero poi su pietraia fino al Passo omonimo a m.2769. Il passo fa da spartiacque tra la val di Daone e la val di Breguzzo. D’ora in avanti si prosegue a sinistra, sul crinale della montagna, tra caminamenti e cimeli della grande guerra, si prosegue in leggera salita fino a raggiungere la sommità del Cop di Breguzzo m.3001. Dalla cima l’occhio spazia a 360 gradi sulle cime della val di Fumo e della val di Breguzzo, dall’Adamello al gruppo di Brenta. Al ritorno si ripercorre la strada fatta per salire.

Difficoltà: EE
Dislivello in salita m.1300, idem in discesa.
Tempo 5 ore di salita e 4 di discesa.

Responsabili Franco Bugna tel 0465-674492, Gianni Vicari tel.3284239104

Si ricorda che per motivi organizzativi e di assicurazione per partecipare alle escursioni è necessario contattare i responsabili almeno 48 ore prima del giorno dell’escursione.

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Domenica 6/9: Via delle Bocchette Centrali

Ritrovo: domenica ad ore 5.45 presso il parcheggio di fronte al bar Posta di Pieve di Bono. Consegna del materiale della sezione a coloro ne fossero eventualmente sprovvisti (caschi, imbraghi, set da ferrata).
Trasferimento con mezzi propri alla volta del parcheggio di Vallesinella (Madonna di Campiglio) con arrivo previsto per le ore 7:00 circa (1.513m).
Ritrovo alternativo: per chi volesse guadagnare quota nella giornata di sabato ed andare a dormire in rifugio, sabato ad ore 13:30 presso il parcheggio di fronte al bar Posta di Pieve di Bono.

Ore 7:15. Per il sentiero n° 317 si sale velocemente al Rif. Casinei (1825m, 0.45h), e quindi, lungo il sentiero 318 “Dei Brentei” al Rif. Maria e Alberto (2182m, 2.00h). Superatolo, si transita alla base degli Sfulmini, dei Campanili Alto e Basso, della Brenta Alta e, con un ultimo strappo, si giunge nei pressi della Bocca di Brenta, ove ha inizio il sentiero attrezzato (2552m, 3.00h).
Ore 10:00. Via delle BOCCHETTE CENTRALI (tratti molto esposti): con il sentiero Gottstein, traversando in cengia la parete Ovest della Brenta Alta, si raggiunge la Bocchetta del Campanil Basso (2620m, 0.45h). Lungo il sentiero Castelli traversando il canale della Bocchetta del Campanil Alto e superando la Bocchetta della Sentinella si giunge infine alla Bocchetta bassa degli Sfulmini. Con il sentiero De Stanchina si tagliano lungo cenge molto esposte le pareti orientali degli Sfulmini fino al canalone della Bocchetta alta degli Sfulmini. È infine il sentiero Figari che lungo la parete est della Torre di Brenta, con una scala metallica permette di raggiungere la Bocca degli Armi, ove si conclude il tratto attrezzato (2749m, 3.00h, tot. 6.00h).
Ore 14.00. Guadagnato velocemente il rifugio Alimonta, e consumato un lauto pasto (al sacco od in rifugio), si riprende il cammino per il rientro che, raggiunto il Rifugio Maria e Alberto, ripercorre lo stesso itinerario della salita (ritorno 2.00h, tot. 9.00h).

DIFFICOLTÀ: EEA (1350 metri di dislivello in salita, 8-9 ore circa per completare l’anello).
ATTREZZATURA: set da ferrata, caschetto, abbigliamento da montagna. Qualora sprovvisti è possibile noleggiare l’attrezzatura da ferrata rivolgendosi ai responsabili dell’uscita (2.00€ i non-soci).
VARIE: Trasferimento con mezzi propri. Pranzo al sacco. Assicurazione non-soci: 2.00€ al giorno.

ISCRIZIONI: per le iscrizioni è obbligatorio contattare i responsabili dell’uscita entro le ore 18.00 di venerdì 4 sett. per chi parte sabato 5 pomeriggio, ed entro le ore 18.00 di sabato 5 sett. per chi parte domenica 6.

Fausto Armani 333-3212059 e Remo Rubes 347-8367167


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20/21 giugno Traversata Gavardina – Rifugio Pernici – Biacesa

L’itinerario percorre quasi sempre un meraviglioso filo di cresta, aperto ai grandi panorami del Brenta, dell’Adamello, di buona parte delle Prealpi Bresciane e fino alle Prealpi Veronesi.

I° giorno
L’escursione inizia a loc. Dasone (1.080 m.) da dove, lasciati i mezzi, ci si incammina su strada asfaltata per il pianoro della M.ga Gavardina (1.386 m.) e poi su via sterrata (sent. 414) alla M.ga Casinotto (1.685 m.). Da qui il sentiero sale alla Bocca dell’Ussol (1.878 m.), dopo una breve sosta (presente una piccola cappella ricavata in una galleria della Grande Guerra), si imbocca a sx il sentiero 455 (S.d.P) che sale lungo la cresta fino a giungere a Cima Gavardina (1.878 m.). Si prosegue ora in direzione SE, in bell’ambiente che ricorda le Piccole Dolomiti, fino alla Cima Dos della Torta (2.155 m.). Continuando lungo il sent. 455 in breve si giunge al bivio con il sent. 420 che seguiamo, scendendo a destra su breve tratto di roccette all’incassata B.tta dei Slavazi (2.048 m.); si risale a riguadagnare la cresta che ci porta alla cima del Monte Tofino (2.151 m.).
Ci troviamo ora all’interno di uno dei 152 S.I.C. (sito di interesse comunitario) istituiti in Trentino, ovvero quello del crinale Pichea – Rocchetta, un’area che contiene “habitat” importanti per molte specie rare o endemiche. Questi siti sono stati istituiti al fine di creare una rete ecologica europea di zone di tutela, per salvaguardare la biodiversità attraverso il mantenimento in uno stato di “conservazione soddisfacente” delle risorse naturali, in armonia con le attività dell’uomo.
Al fine di aiutare l’escursionista a cogliere le differenze fra i diversi habitat e poter interpretare in modo nuovo e più completo il paesaggio che attraversa durante le escursioni, la Comm. T.A.M. della S.A.T. ha esposto sull’inserto del Bollettino S.A.T. (n. 2, II trim, a. LXXI – 2008) un primo percorso di formazione specifico relativo al “S.I.C. IT3120093”, descrivendo gli habitat che si susseguono procedendo dal M.te Tofino fino alla Rocchetta. Come scrive Claudio Bassetti (Pres. Comm. TAM) presentando l’inserto: “Saper cogliere le differenze fra gli ambienti, comprendere le cause che vanno a definire un habitat, scoprire perché le specie si affermano, si alternano, si sostituiscono, si mettono in relazione, consente di arricchirsi personalmente e di capire la grande importanza della tutela della biodiversità”.
Con una serie di tornantini si scende in direzione S fino ad una grande sella (2.060 m.) sotto la quale affiorano possenti lastronate calcaree, per poi salire e riportarsi in cresta fino al Corno di Pichea (2.138 m.). Si scende ora verso S, si costeggia una fascia rocciosa e si giunge appena sotto la Mazza di Pichea (1.879 m.); si continua a scendere tra mughi e faggeti fino a giungere alla Bocca di Trat (1.581 m.) e da qui in pochi minuti sul sen. 413 al Rif. N. Pernici (1.600 m.) dove si cena e pernotta.

II° giorno
Si parte dal rifugio N. Pernici in direzione S verso Riva del Garda (sent. 413) e si raggiunge la Bocca di Saval (1.720 m.); nei pressi le rovine di un ospedale militare della Grande Guerra. Deviando a destra, dal passo si sale alla cima Parì (1.988 m.), punto panoramico con vista a 360° su tutte le vette che la circondano (Monte Altissimo, Baldo, gruppo del Brenta, Adamello, Care’ Alto, gruppo del Cadria). Ritornati sui nostri passi fino a Bocca di Saval, si riprende il sent. 413 che in leggera salita aggira la Cima Parì e le ripide coste di Cima Sclapa giungendo all’ampia sella di Bocca Dromaé o Campìgolo (1.680 m.). Qui si abbandona per un po’ il sent. 413, e si sale lungo la cresta nord di Cima d’Oro (1.802 m.), per poi scendere lungo la cresta SO della stessa fino a raggiungere una croce, da cui si gode un’ottima vista sul Lago di Ledro. Si ritorna per lo stesso percorso a riprendere il sent. 413, che segue ora una mulattiera di guerra in qualche punto scavata nella roccia, attraversato in discesa il versante NE di Cima d’Oro si giunge a Bocca Giumella (1.410 m.). Si prosegue sul sent. 413 in leggera salita fino a giungere al versante N di cima Valdes (1.460 m.), dove si imbocca a destra il sent. 417 che si alza fino a sfiorare Cima Valdes (1.577 m.), per poi seguirne il fianco est fino a toccare la cima della Rocchetta Giochello (1.519 m.). Ora si scende seguendo sempre il sent. 417 che ripercorre tratti di camminamenti e sfiora fortificazioni e caverne della Grande Guerra, fino al Bochèt dei Concolì (1.207 m.). Con una serie di svolte si continua a scendere lungo la Val Vasòtina, fino ad incrociare il sent. 405 bis (1.000 m.), che seguiamo a sinistra fino alla Bocca Pasumer (980 m.), dove imbocchiamo a destra il sent. 460 bis che ci porta alla Chiesetta di San Giovanni – Bivacco Arcioni. Dopo una breve pausa si continua la lunga discesa lungo il sent. 460 fino a Val Vasotina loc. Frate (675 m.) per terminare l’escursione seguendo a sinistra il sent. 417 in direzione Caregna e Biacesa (418 m.).

Difficoltà EE. Per escursionisti allenati.

Responsabili Graziano Buccio tel.3480400687,Roberto Panelatti tel.3358276009.

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7 Giugno – Cima Pissola (manutenzione sentiero)

Presente in calendario anche nel 2008 come uscita giovanile poi annullata causa maltempo, la cima Pissola torna nel calendario estivo delle nostre uscite per una giornata di manutenzione sentieri. Anche in questo caso dopo il bianco inverno 2008-2009 gli interventi da fare saranno importanti, chi volesse dare il proprio contributo può contattare i responsabili.

Responsabili: Franco Bugna 0465-674492 Alfredo Armani tel. 3351932203.

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